Cornificato da mia moglie la sera di San Valentino
- Mario Restif
- 27 feb 2023
- Tempo di lettura: 5 min

All'epoca in cui accadde ciò che sto per raccontarvi, io e mia moglie Paola eravamo sposati da quasi 7 anni. Il nostro era un matrimonio tutto sommato felice con i normali alti e bassi di qualsiasi coppia, che ci aveva dato due figli e tanti bei momenti trascorsi insieme, ma con una vita sessuale non particolarmente movimentata. Per tanti motivi, infatti, la frequenza dei rapporti non era mai stata altissima e il tutto si limitava per lo più alle pratiche più tradizionali, sebbene avessi cercato diverse volte di far capire a mia moglie di avere gusti un po' diversi da quelli che si ritengono normali. Probabilmente il mio essere feticista e la mia tendenza a voler essere dominato non la riscaldavano più di tanto e così le cose finivano per proseguire come avevamo sempre fatto facendomi sentire, nonostante il mio amore per lei, a tratti incompleto e incompreso.
Nelle settimane precedenti a quell'episodio, tuttavia, lei mi era sembrata un po' diversa dal solito e non erano mancate occasioni di stuzzicarci con qualche battuta sull'argomento e soprattutto sulla mia poca prestanza fisica e sessuale, che negli anni mi avevano fatto maturare sempre di più fantasie sul voler vedere la mia compagna di vita presa con forza da un vero uomo, un'idea che non le avevo mai espresso e della quale io stesso avevo paura. Le frasi che ci rivolgevamo d'altronde erano scherzose e nulla poteva farmi presagire la perfida sorpresa che Paola mi stava preparando.
La cena di San Valentino prima delle corna
Da quando ci conoscevamo, io e Paola non avevamo festeggiato quasi mai San Valentino, ritenendo che non avevamo bisogno di una ricorrenza così commerciale per dimostrarci il nostro amore reciproco. Tuttavia quell'anno decidemmo di lasciare per una sera i bimbi dai nonni e di dedicarci qualche ora come ai vecchi tempi, con una cenetta romantica e magari un po' di intimità per concludere la serata.
Scegliemmo così un ristorante poco lontano da casa per evitare lunghi spostamenti dato il poco tempo a disposizione e, vestiti di tutto punto, riprendemmo per qualche ora il pieno possesso delle nostre vite, proprio come quando eravamo fidanzati. Da tempo non vedevo Paola vestita in maniera così eccitante, con un abitino corto che metteva in mostra le sue gambe avvolte nel nylon e degli stivaletti col tacco che da sempre mi facevano impazzire: ero su di giri e, come mia consuetudine, anche abbastanza ansioso sul prosieguo della serata, ma tutto andò per il meglio e tra una forchettata di pasta e un bicchiere di vino il tempo scivolò via veloce.
Mia moglie mi fa cornuto dopo la cena
Poco prima di chiedere il conto e lasciare il ristorante, Paola mi annunciò che quella sera avrei avuto una sorpresa sicuramente inaspettata: "A casa vedrai!", mi disse mentre cercavo di indagare e capirne di più. Pensai a un regalo o forse aveva voglia di saltarmi addosso come una volta, ma di certo dalla luce nei suoi occhi sembrava dovesse essere qualcosa di molto divertente. Il breve rientro fu dunque avvolto da mille pensieri su quel mistero, che di lì a poco si sarebbe svelato.
Arrivati sotto casa, infatti, Paola mi fece cenno di affiancare a un'auto già ferma nel parcheggio e di attendere. La vidi dunque scendere e avvicinarsi al finestrino dell'altra macchina, dal quale mi sembrava di scorgere il viso di un giovane ragazzo dai capelli neri, scambiarsi dei sorrisi e poi entrare dal lato del passeggero. Il mio cuore batteva all'impazzata, ma non era che l'inizio: non appena entrata nell'auto dello sconosciuto, infatti, Paola si avvinghiò al suo collo e iniziarono a baciarsi con passione. Sentivo in me un misto di rabbia e umiliazione, volevo scendere e dare di matto ma ero come paralizzato, così non seppi far altro che restare a guardare.
Dopo un paio di minuti però Paola scese, seguita dal giovane del quale ora potevo ammirare il fisico statuario, si avvicinò al mio finestrino e mi fece cenno di seguirli, non prima di aver detto: "Quindi ti piace guardare? Ma che uomo sei? Muoviti, scendi dalla macchina e saliamo a casa!". Non sapevo neppure io cosa rispondere, riuscivo soltanto a eseguire i suoi ordini come un automa e senza rendermi neanche conto del tragitto in breve ci ritrovammo nel nostro nido familiare, io, mia moglie e un bellissimo ragazzo di cui fino a 5 minuti prima ignoravo l'esistenza.
Cornificato e umiliato a casa nostra
Una volta chiusa la porta alle nostre spalle, Paola e lo sconosciuto iniziarono a comportarsi come se io non ci fossi e si gettarono sul divano in preda alla folle voglia di fare l'amore. Paola sbottonò la camicia del ragazzo e gliela strappò via, mettendo in mostra i muscoli scolpiti che io potevo solo sognare di avere, mentre lui le sfilò rapidamente il vestitino e le calze lasciandola solo con l'intimo addosso. Non avevo mai visto mia moglie così focosa, sembrava volesse divorare quel giovane adone e non si fece pregare due volte quando lui le prese le mani e le portò sulla patta dei suoi pantaloni, chiedendole implicitamente di liberare il cazzo ormai eretto.
Immobile a pochi metri da loro, vidi Paola slacciare la cintura e tirare giù pantaloni e boxer del ragazzo, dai quali uscì fuori un pene grande e durissimo che la mia donna ora teneva tra le mani vogliosa. Lo masturbò per qualche secondo, quasi a voler ammirare quanto ben di Dio fosse lì davanti ai suoi occhi, poi si piegò in avanti con la schiena leggermente curva e le mani poggiate ai braccioli del divano, mostrandosi indifesa e pronta a essere posseduta. Vedere il cazzo del giovane scivolare dentro di lei fu come una pugnalata per me, eppure al tempo stesso mi stavo eccitando da morire, come appariva evidente dall'erezione che si faceva largo nei miei pantaloni.
Il ragazzo stava stantuffando Paola senza sosta davanti ai miei occhi, facendola gemere di piacere a ogni colpo e amplificando il mio senso di inadeguatezza sessuale, mentre in me emozioni contrastanti lottavano tra loro. Avrei voluto intervenire, magari anche partecipare o soltanto accarezzare il viso di mia moglie stravolto dal piacere, ma rimasi lì fermo a contemplare la perfezione di quei due corpi uniti nell'atto più bello e potente che la natura potesse concepire.
Trascorsero diversi minuti (e pensare che io non sarei durato che qualche colpo) quando i versi dei due amanti si fecero sempre più rapidi e forti per preannunciare l'orgasmo in arrivo, che non si fece attendere e che lasciò tutti stravolti e ansimanti. Ancora affannati, i due sessi si staccarono e Paola mi fece segno di avvicinarmi: "Ti piace essere umiliato eh? Come vedi non potevo farti sorpresa migliore", mi disse, "Ma ti prometto che non sarà l'ultima volta. Sei felice?".
"Sì, lo sono", risposi, e da quel giorno per noi si aprì un nuovo importante capitolo.
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